giovedì 31 dicembre 2020

STEP #28- LA SINTESI FINALE

Ed eccoci giunti alla fine del nostro viaggio nella storia del tachimetro [step #01], strumento che utilizziamo passivamente ogni qual volta guidiamo un'automobile o una moto: esso, infatti, misura la velocità [step #04] di avanzamento dei veicoli terrestri. Inventato da Josip Belusic [step #09] nel 1888, venne utilizzato inizialmente soltanto per i treni e successivamente adattato alle automobili nel 1896 grazie a  Edward Prew; a partire dal 1910 è obbligatoria la sua presenza in ogni veicolo. Esso è costituito da due componenti [step #03]: il display [step #16], ovvero la parte che vediamo sul cruscotto, ai giorni nostri retroilluminato, e il cablaggio, l'insieme dei cavi che collegano il display al motore. 

Il tachimetro funziona sfruttando l'induzione elettromagnetica [step #05]: si parte dalla velocità angolare delle ruote che, grazie a un campo magnetico, genera una coppia la quale, contrastata con una molla collegata alla lancetta del display, si sposta indicando la velocità istantanea. Col passare degli anni, l'innovazione tecnologica ha coinvolto anche il tachimetro, e non sono mancati modelli più precisi e affidabili, come il Classic Speed [step #17] brevettato dalla Classic Automotive Innovation LLC, che sfrutta invece il segnale GPS per misurare la velocità. Anche le auto col tempo si sono evolute sempre più e, negli ultimi anni, il simbolo del tachimetro è stato utilizzato per indicare il Cruise Control [step #06], sistema elettrico che permette la regolazione automatica della velocità. 

La quasi totalità dei tachimetri è prodotta in acciaio inox [step #08], [step #26] ma non mancano modelli realizzati in plastica, soprattutto vintage [immagine step #02]. A produrre i tachimetri sono le case automobilistiche [step #11], le quali realizzano modelli che ben si adattano al design del veicolo in questione. Esistono anche aziende specializzate nella produzione di orologi che fabbricano tachimetri, La più importante è quella dei fratelli Borletti, famosi per il loro marchio "Veglia-Borletti [step #20]. Per diffondere nuovi modelli le case realizzano clip pubblicitarie [step #13] in cui presentano il veicolo in tutte le sue parti, tachimetro compreso. Se è vero che è parte integrante dell'auto, è tuttavia possibile che si abbia la necessità di sostituirlo: ho indicato una serie di semplici passaggi [step #22] per installare un nuovo modello all'interno della vettura. E' molto importante, in ogni caso, che un tachimetro rispetti il regolamento n. 39 dell'UNECE [step #23], normativa che regola i requisiti e i margini di errore che ogni modello deve avere.

Il tachimetro è, come dicevo, parte integrante e necessaria di ogni auto. Di conseguenza, dato il diffuso interesse di gran parte delle persone per i motori e per la velocità, notevole è la sua presenza anche al di fuori dell'ambito prettamente meccanico. Innanzitutto, possiamo trovare il nostro strumento nel cinema, dal momento che numerose sono state le saghe realizzate sulle corse automobilistiche, prima fra tutte "Fast and Furios",ancora "Cars", ma anche il film d'azione "Speed" [step #12]; inoltre il tachimetro è stato oggetto di studio anche per articoli di giornale [step #10], libri come il "Manuale di metrologia e strumentazione elettronica", addirittura fumetti, ad esempio in "Combat Kelly and the deadly dozen" [step #21] e francobolli, se pur in misura minore [step #18]; infine ne possiamo fare menzione persino nel settore musicale, in quanto troviamo videoclip di canzoni in cui esso compare, come ad esempio Over You di Aron Frazer. Insomma, si tratta di qualcosa di molto più vicino alla nostra quotidianità di quanto sembri. 

Per renderne lo studio più semplice e piacevole ho realizzato un abbecedario [step #19] del tachimetro, grazie al quale è possibile conoscere le informazioni principali sotto forma di semplici definizioni, ho sintetizzato i principali numeri [step #15] che lo caratterizzano, ho indicato un possibile albero tassonomico dello strumento, che illustra la gerarchia della sua classe di appartenenza [step #14] e ho creato una semplice mappa concettuale [step #27] per visualizzare i concetti-chiave di questa "cosa". Tra i vari step ne ho dedicato uno ad altre tre "cose" [step #25] che reputo importanti nella mia vita, rispettivamente passata, presente, futura.

Questo è quanto bisogna conoscere relativamente alla storia del tachimetro, strumento che sembra elementare ma nasconde diverse curiosità. Mi auguro che abbiate trovato interessante quanto riportato e che da questo momento in poi vi relazionerete in maniera diversa e più consapevole al tachimetro. 

Alex d'Alfonso.

martedì 15 dicembre 2020

STEP #26- LA CHIMICA E GLI STRUMENTI SCIENTIFICI

La chimica è la scienza che studia la composizione della materia, e per questo è molto importante per tutti gli oggetti, compreso il tachimetro.

Il materiale utilizzato per produrre tachimetri è l'acciaio, lega ferrosa in cui è presente Carbonio non superiore al 2.06%. Oltre questo limite, la lega assume il nome di ghisa e cambiano la maggior parte delle proprietà.

Un acciaio può essere non legato, se i tenori degli altri elementi in lega non superano i limiti nella UNI EN 10020, o legato, se almeno un elemento supera i limiti indicati dalla normativa. Gli elementi dei quali parlavo in precedenza sono fosforo, idrogeno, ossigeno, azoto, manganese, alluminio, silicio, cromo...

Come già spiegato nello step del materiale, l'acciaio usato per i tachimetri è quello inox, caratterizzato dall'assenza di carbonio e dalla presenza di cromo, che si ossida più facilmente del ferro e per questo tende a non far ossidare l'acciaio.

giovedì 10 dicembre 2020

STEP #25- COSE PERSONALI

Rappresento in questo post i 3 oggetti che rappresentano i 3 momenti della conoscenza (vissuta e materiale):

-MEMENTO (passato)

La mia prima calcolatrice, usata alle scuole medie e nei primi anni di superiori

-UTENSILE (presente)
Da marzo, la mascherina è protagonista delle nostre vite: dobbiamo sempre averla con noi quando usciamo di casa

FETICCIO (futuro)
Questo modellino della Yamaha di Valentino Rossi rappresenta una speranza per il futuro: dopo essermi laureato in ingegneria meccanica, infatti, il mio sogno è quello di diventare ingegnere di pista per un team motociclistico



giovedì 3 dicembre 2020

STEP #24- LE PAROLE NELLA STORIA

 Grazie al sito Books Ngram Viewer possiamo vedere come lo strumento protagonista della nostra analisi è presente nella letteratura storica e possiamo paragonarlo ad altri oggetti o strumenti.

Per esempio, ho confrontato il tachimetro con altri strumenti che misurano la velocità: l'anemometro (misura la velocità del vento) e il tubo di Pitot (che misura la velocità di un Fluido). Il tachimetro compare per la prima volta dopo il 1900, circa 15 anni dopo la sua invenzione, ma da subito inizia a diminuire progressivamente fino ai nostri giorni, tranne per alcuni brevi picchi (1940-1960-2010). 
Discorso diverso per l'anemometro: è molto più antico del tachimetro, e lo troviamo con più frequenza fino al 1980. Poi, con l'invenzione di nuove tecnologie, lo strumento cadde in disuso. 
Non è paragonabile agli altri due invece il tubo di Pitot: è uno strumento molto meno comune e per questo lo si trova con molto meno frequenza della letteratura storica.

STEP #23- LA NORMATIVA

Nel regolamento n.39 della commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite (UNECE) sono presenti disposizioni relative al tachimetro, descritto come "indicatore di velocità". In questa normativa sono regolate non solo la modalità di funzionamento dello strumento, ma anche le varie domande di omologazione e le specifiche sulla sua installazione.

Per esempio, nel paragrafo 5.3 sono descritti i requisiti che un modello deve avere per poter essere installato su un autoveicolo, come la temperatura di riferimento, e le varie prove a cui può essere sottoposto.

Molto interessante, inoltre, è l'allegato 3 della normativa, nel quale vengono riportati i margini di errore che un tachimetro deve avere per essere considerato funzionante. Notiamo come il range in cui la differenza tra la velocità indicata dal tachimetro e la effettiva velocità di avanzamento può cadere varia al variare della tipologia del veicolo (categoria M: veicoli a 4 ruote costruiti per trasporto di persone, categoria N: veicoli a motore costruiti per il trasporto di merci, categoria L: ciclomotori e motoveicoli) 

Fonti: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:42018X1857&from=EN

https://www.carpedia.it/scheda-legale/classificazione-internazionale-dei-veicoli-5879/

giovedì 26 novembre 2020

STEP #22- UN MANUALE D'USO

 Usare un tachimetro è davvero molto semplice: quando compriamo un'automobile o una moto il tachimetro è già istallato nel veicolo, e funziona in maniera automatica: basta accelerare/frenare e la lancetta si muove, indicando la velocità di avanzamento.

Può capitare, però, che il tachimetro si danneggi e che si abbia l'esigenza di installare un nuovo modello; ecco dei semplici passaggi che spiegano come fare:

1) Procurarsi un nuovo tachimetro (nuovo o di seconda mano) e regolarlo in base alla cilindrata del motore (solitamente i nuovi modelli funzionano per 4, 6 o 8 cilindri);
2) Collegare il tachimetro al motore, assicurandosi di aver collegato tutti i cavi: quello per la corrente continua, quello per la corrente alternata, i cavi per l'alimentazione e quelli per le luci. Controllare che il tachimetro funziona a motore acceso
3) Se il nuovo modello è delle stesse dimensioni di quello vecchio si può sistemare il tachimetro nel cruscotto, se le dimensioni sono diverse è opportuno sistemare il tachimetro sul piantone dello sterzo, ancorandolo a un supporto fissato allo sterzo.
4) Proteggere i cavi del tachimetro con guarnizioni, data la posizione instabile dell'istallazione

Tachimetro sul piantone dello sterzo di un'auto

lunedì 23 novembre 2020

STEP #21- IL FUMETTO

Sfogliando il fumetto Combat Kelly and the deadly dozen troviamo, in una vignetta, un tachimetro: una donna prende in ostaggio alcuni soldati  e minaccia di spararli, quando l'autista dell'automobile la convince a tranquillizzarsi ed evitare gesti estremi: invita la donna a guardare il tachimetro dell'auto, il quale segna una velocità molto elevata, a causa della quale l'auto si capovolgerebbe all'istante se si perdesse il controllo della vettura.


Combat Kelly and the deadly dozen è una serie di fumetti pubblicata dalla Marvel Comics nel 1972 ambientata durante la seconda guerra mondiale. La serie conta 9 numeri, è stata creata dallo scrittore Gary Friedrich e disegnata da Dick Ayers

Vignetta con il tachimetro

Fonte: https://en.wikipedia.org/wiki/Combat_Kelly_and_the_Deadly_Dozen

STEP #20- IL MARCHIO

 Un marchio molto importante legato al tachimetro è il marchio "Veglia-Borletti" di Fratelli Borletti, azienda di Milano fondata nel 1897 e attiva fino al 1985, anno in cui viene assorbita dalla Fiat e ceduta alla Magneti Marelli. 

L'azienda nacque come costruttrice di orologi svizzeri e tedeschi, ma fu più volte riconvertita per il primo conflitto mondiale: durante la grande guerra, infatti, si occupò di produzioni militari mentre a partire della sua conclusione si specializzò nel campo della meccanica della precisione, realizzando orologi, contachilometri e tachimetri e identificandoli con marchio Veglia.

Un tachimetro marchiato "Veglia"

Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Fratelli_Borletti

https://www.dannatavintage.com/2017/11/17/veglia-borletti-tachimetri-contachilometri/

venerdì 13 novembre 2020

STEP #19- L'ABBECEDARIO

A come accelerazione, azione in seguito alla quale si sposta la lancetta

B come Belusic Josip, inventore del nostro strumento

C come contagiri, nel cruscotto, oltre al tachimetro c'è sempre un contagiri

D come duecentosessanta [km/h], massima velocità indicata nella maggior parte dei tachimetri analogici

E come elettrauto, colui che ha il compito di risolvere eventuali problemi ad esso legati

F come Fast & Furious, [Paul Walker, 2o capitolo]

G come GPS, utilizzato dalla Classic Automotive Innovation nel loro tachimetro innovativo 

H come Honda Sh350i, moto che presenta un design innovativo del tachimetro

I come induzione elettromagnetica, principio alla base del funzionamento del tachimetro

L come lancetta, che muovendosi indica la velocità di avanzamento in un tachimetro analogico

M come milleottocentonovantasei (1896), anno in cui il tachimetro venne adattato alle automobili

N come nero, colore della maggior parte di tachimetri

O come ottica, tecnologia usata da alcuni tachimetri

P come precisione, caratteristica di questo strumento

Q come quattrocentonovanta [km/h], massima velocità segnata da un tachimetro di un'automobile (Bugatti Chiron)

R come rotondo, forma della maggior parte dei tachimetri analogici

S come strumento di misura

T come tachimetro

U come UNUCE, commissione che disciplina la legislazione del tachimetro

V come velocità, la grandezza misurata dal tachimetro

Z come zero, valore minimo indicato dal tachimetro



STEP #18- IL FRANCOBOLLO

Questo francobollo emesso nel 1997 dalla Repubblica di San Marino omaggia una corsa automobilistica leggendaria: La Mille Miglia. Essa si è svolta dal 1927 al 1957 con partenza e arrivo a Brescia dopo essere passati per Roma, in un percorso lungo appunto circa mille miglia. 
Dal 1977 la Mille Miglia ritorna a svolgersi con lo stesso percorso ma la partecipazione è permessa solo alle automobili prodotte prima del 1957 e che si erano iscritte alle edizioni passate.

Il francobollo ripropone l'intero cruscotto di un'automobile iscritta alla Mille miglia e notiamo anche la presenza dello strumento protagonista della mia ricerca, il tachimetro.

Fonte: http://www.fabiovstamps.com/pdf/AdF7%20-%20Corse%20Automobilistiche.pdf

STEP #17- IL BREVETTO

 Uno dei primi brevetti sul tachimetro fu depositato nel 1903 da Joseph W. Jones, inventore e produttore statunitense. Anche se il suo brevetto scadde nel 1921, l'invenzione di Jones è ancora molto attuale: fu il primo, infatti, a posizionare il tachimetro nel cruscotto, in una posizione comodissima per il guidatore.

Ecco un estratto del brevetto: "The invention consists first in locating the dial and indicator upon the dashboard or any other portion of the vehicle within easy view of the attendant and connecting the mechanism with some revolving portion of the vehicle; and the invention consists, further, in the construction and arrangement of the parts to be hereinafter pointed out."

Fonte: https://patents.google.com/patent/US765841A/en?oq=speedometer+patent


Molto più recente, invece, è "Classic Speed", invenzione della Classic Automotive Innovation LLC brevettato dall'ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti il 31 ottobre 2018 e destinato a cambiare la modalità di funzionamento del tachimetro. Infatti, mentre i normali tachimetri funzionano grazie all' induzione elettromagnetica e sfruttano la velocità angolare delle ruote, 'Classic Speed' sfrutta il segnale GPS: basta puntare verso il cielo l'antenna che si trova sull'unità e essa calcola la velocità di avanzamento. 

Per attivare 'Classic Speed' basta scollegare il cavo del tachimetro dalla fonte originare e collegarlo alla parte anteriore dell'unità. In questo modo la misurazione della velocità è 'indipendente' dall'auto. Il vantaggio di questa modalità sta nel fatto che un normale tachimetro, nel tempo, potrebbe usurarsi e perdere di precisione, mentre con 'Classic Speed' questo non accade.

Schema di "Classic Speed"


Un'unità 'Classic Speed'


lunedì 9 novembre 2020

STEP #16- ANATOMIE

L'immagine qui sotto ci fornisce dettagliatamente, tramite una vista esplosa presa da google patents, l'anatomia di un tachimetro analogico.
Notiamo il componente D, sul quale sono presenti i valori delle velocità, il componente B, sul quale troviamo la lancetta che, muovendosi, indica il valore della velocità di avanzamento e il componente E, sul quale è istallato un contachilometri. I componenti C e F, invece, sono strutturali, servono solo a unire le altre parti del tachimetro e a incastrarlo all'interno del cruscotto.



giovedì 5 novembre 2020

STEP #15- I NUMERI

1: tachimetro presente in ogni automobile/ veicolo

20: incremento tra una velocità e la sua successiva indicata sulla maggior parte dei tachimetri analogici

260: la massima velocità indicata sulla maggior parte dei tachimetri analogici[km/h]

1888: anno in cui è stato inventato il tachimetro, da Josip Belusic

490: massima velocità in km/h segnata dal tachimetro di un'automobile, la Bugatti Chiron

1 miliardo e 200 milioni: stima delle automobili (e quindi dei tachimetri) che circolano nel mondo nel 2020

Fonti:  https://www.pitstopadvisor.com/news/quante-automobili-ci-sono-nel-mondo/

STEP #14- LA TASSONOMIA

 Un potenziale albero tassonomico del tachimetro potrebbe essere il seguente:



lunedì 2 novembre 2020

STEP #13- LA PUBBLICITA'

 Trovare il tachimetro nella pubblicità è davvero molto semplice. Lo troviamo, infatti, in tutti gli spot televisivi sulle automobili, e questi sono molto numerosi nella società contemporanea.

La presenza del tachimetro in questo tipo di pubblicità è legata al marketing: le case automobilistiche vogliono offrire al cliente il quadro completo del prodotto in vendita, e inseriscono quindi nella pubblicità tutte le parti del veicolo.

Un esempio si ha con la pubblicità della Nuova Ford Puma, realizzato dalla Ford Italia. Link: https://www.youtube.com/watch?v=2e4V7pMO-xk&list=PLB9dsfLK5QipkMVoaggvkQLMBmWkaR0-s (tachimetro dopo 5 sec)

STEP #12- NEL CINEMA

 Negli ultimi anni sono sempre di più i film che parlano di automobili e di velocità, ma ce n'è uno in cui il tachimetro svolge un ruolo fondamentale: il film in questione è "Speed", film d'azione del 1994 girato da Jan de Bond e interpretato da Keanu Reeves, Sandra Bullock e Dennis Hooper.

Il protagonista del film è Jack Treven, un agente di polizia che deve affrontare un terrorista che piazza una bomba nel motore di un autobus. L'ordigno è impostato in modo da attivarsi dopo che l'autobus raggiunge gli 80 km/h ed esplodere non appena il mezzo scende sotto questa velocità. L'autista deve quindi guidare senza mai perdere di vista il tachimetro e procedere ad elevata velocità, impresa molto difficile nel traffico di Los Angeles. 

Keanu Reeves e Sandra Bullock nel autobus in cui è piazzata la bomba


Se si parla di velocità, è però obbligatorio citare Fast e Furious, saga cinematografica famosa in tutto il mondo per le sue scene realizzate a folle velocità, talvolta anche ai limiti della realtà. La saga al momento comprende 9 film, uno spin-off, due cortometraggi e una serie animata.


martedì 27 ottobre 2020

STEP #11- I COSTRUTTORI

 I costruttori dei tachimetri sono le case automobilistiche, che in base al loro stile producono un design che meglio si adatti ai loro veicoli.

Da un punto di vista economico, però, alle case non conviene sviluppare un tachimetro per ogni modello di auto, per questo molte aziende utilizzano lo stesso prodotto per diversi modelli, anche con prestazioni molto diverse tra loro. Per questo motivo, spesso troviamo tachimetri che arrivano a 260 km/h anche su auto che non raggiungono i 160 km/h.

Ultimamente, però, stanno nascendo i primi tachimetri universali, prodotti quindi non dalla casa che produce il veicolo ma da altre aziende. 

Fonte: https://it.businessinsider.com/perche-i-tachimetri-arrivano-fino-a-260-kmh-anche-se-le-macchine-non-possono-andare-cosi-veloci/#:~.

STEP #10- I LIBRI

-Giovanni COLELLA: "Manuale di metrologia e strumentazione elettronica", 2002. Edito da Hoepli

-Claudio CARTALDA: "Ecco perché i tachimetri segnano 260 km/h anche se l'auto non ci arriva", 2017. Ilgiornale.it

-Automobilismo.it, redazione: "Tachimetro auto: lo strumento meno aggiornato della nostra auto", 2020.

Link: https://www.ilgiornale.it/news/economia/ecco-perch-i-tachimetri-segnano-i-260-kmh-anche-se-lauto-non-1478035.html

https://www.automobilismo.it/tachimetro-auto-lo-strumento-meno-aggiornato-della-nostra-auto-35471#:~:text=

lunedì 26 ottobre 2020

STEP #09- GLI INVENTORI

 L'invenzione del tachimetro è attribuita a Josip Belusic, inventore croato che ha cambiato completamente le modalità di misurazione della velocità. La sua invenzione risale al 1888, inizialmente fu chiamato "velocimeter" e era usato solo per i treni.

Josip Belusic

Venne adattato per le automobili il 20 giugno 1896 grazie all'intuizione di un insegnante inglese, Edward Prew. Il tachimetro venne messo in vendita nel 1900 ma è considerato un optional per una decina d'anni; è infatti dal 1910 che viene universalmente istallato su ogni veicolo a motore.

Fonti: 

http://lepilloledicarpal.altervista.org/2017-06-20-tachimetro-linvenzione/

https://www.ilmioprimoquotidiano.it/accadde-oggi-20-giugno-il-primo-tachimetro-sulle-auto/

STEP #08- I MATERIALI

 La maggior parte dei tachimetri è fatta in acciaio inox, acciaio caratterizzato da una maggiore resistenza alla corrosione e all'ossidazione rispetto ai comuni acciai al carbonio. Questo è possibile grazie alla quasi assenza del carbonio e alla presenza di Cromo, che ha una maggiore affinità ad ossidarsi rispetto al ferro.

L'acciaio inossidabile è uno dei prodotti più importanti che ci ha portato la Rivoluzione industiale: scoperto da Harry Brearley nel 1912, divenne subito molto importante anche per l'industia bellica, in quanto le armi realizzate con acciaio inox erano più resistenti al calore delle altre.

Col tempo, divennero numerose le sue applicazioni, soprattutto per materiali a contatto con l'acqua e gli agenti atmosferici, ossidanti per eccellenza.

E' possibile, soprattutto per veicoli antichi, trovare tachimetri di plastica, anche se per la qualità del materiale si preferisce sempre realizzarli in acciaio inox


STEP #06- IL SIMBOLO

Il tachimetro è uno strumento molto recente (la sua invenzione risale alla fine del 1800) e per questo non si riscontra la sua presenza nell'iconografia antica.

Adesso, invece, esiste un simbolo , e il suo significato è universale.


Questo simbolo rappresenta il cruise control (letteralmente controllo di crociera, ma tradotto "controllo di velocità") , sistema elettronico che permette la regolazione automatica della velocità di un veicolo. Quando si accende questa spia sul cruscotto, il sistema è in funzione e l'automobile manterrà costante la velocità che abbiamo impostato.




sabato 24 ottobre 2020

STEP #05- IL PRINCIPIO FISICO

Alla base del funzionamento del tachimetro c'è il principio di induzione elettromagnetica
L’asse rotante a è solidale alle ruote del veicolo e al magnete permanente M per cui questi 3 corpi hanno la stessa velocità angolare.
Il campo magnetico di M attraversa la coppa conduttrice mobile c si richiude attraverso lo statore s. Le correnti indotte nella coppa c, interagiscono col campo magnetico e generano una coppia proporzionale alla velocità angolare di M. Questa coppia viene contrastata dalla molla m per cui la deviazione dell’indice i sul quadrante velocità lineare q sarà proporzionale appunto alla velocità da misurare. 
Per misurare la velocità di avanzamento quindi si parte dalla velocità angolare delle ruote.

STEP #04- LA SCIENZA

Il tachimetro misura la velocità, una delle grandezze più importanti della fisica e, più nello specifico, della meccanica, (mechanics) la scienza che studia il moto e l'equilibrio dei corpi. Nell'antichità i primi scritti di meccanica risalgono ad Aristotele con i suoi "La Fisica ","Questioni meccaniche" e "Il cielo", anche se la maggior parte delle sue teorie vennero confutate poco dopo.

La nascita della "nuova" meccanica (1500) è invece da attribuire a Copernico e Keplero e alle loro leggi astronomiche, mentre furono Galilei, Newton e Huygens che costruirono le basi per questa scienza, che fu poi perfezionata da Leibniz, Bernoulli, Euler e d'Alambert nel 18esimo secolo.

La meccanica si divide in cinematica, dinamica e statica.

Bibliografia: https://www.treccani.it/enciclopedia/meccanica/

venerdì 23 ottobre 2020

STEP #03- IL GLOSSARIO

 Il tachimetro è costituito soltanto da due componenti:

-DISPLAY: è la parte che noi vediamo sul cruscotto, retroilluminato per le macchine più moderne. Sul display è presente una lancetta che muovendosi indica la velocità istantanea del veicolo. In alcuni casi sul display del tachimetro troviamo anche un contachilometri.

-CABLAGGIO: è l'insieme di cavi che collegano il display all'alimentatore e al motore. Solitamente, i cavi verdi e rossi si collegano al polo positivo dell'alimentatore mentre gli altri al polo negativo

mercoledì 21 ottobre 2020

STEP #02- L'IMMAGINE

L'invenzione del tachimetro risale alla fine dell'1800, quando Josip Belusic ebbe l'idea di costruire uno strumento che misurasse la velocità anche per i treni, in quanto per le locomotive a vapore c'era già la paletta, inventata da Charles Babbage. 

Col tempo il tachimetro ha variato sensibilmente il suo design, seguendo l'evoluzione tecnologica avvenuta negli anni: il primo tachimetro si presentava così:


A differenza di quelli contemporanei, infatti, il primo tachimetro si presentava più allungato orizzontalmente e senza le luci che caratterizzano tutti i cruscotti delle automobili di oggi.


martedì 20 ottobre 2020

STEP #01- IL NOME

Il protagonista di questo blog è il tachimetro, strumento con cui abbiamo a che fare ogni volta che utilizziamo automobili e motociclette. Esso misura infatti la velocità di avanzamento dei mezzi di trasporto terrestri in base alla velocità angolare delle ruote.

E' l'unione di due parole: tachi- dal greco "ταχύς" cioè "veloce" e -metro dal greco "μέτρον" ossia "misura": letteralmente, quindi, misura della velocità.

Alcuni sinonimi di tachimetro sono contachilometri e contagiri.

Ecco invece le traduzioni nelle lingue più parlate:

  • Inglese: speedometer
  • Francese: compteur de vitesse
  • Spagnolo: velocìmetro
  • Tedesco: geschwindigkeitsmesser
  • Russo: спидометр (spidometr)
  • Cinese semplificato: 车速表 (chēsù biǎo)
  • Greco: ταχύμετρο (tachýmetro)