giovedì 31 dicembre 2020

STEP #28- LA SINTESI FINALE

Ed eccoci giunti alla fine del nostro viaggio nella storia del tachimetro [step #01], strumento che utilizziamo passivamente ogni qual volta guidiamo un'automobile o una moto: esso, infatti, misura la velocità [step #04] di avanzamento dei veicoli terrestri. Inventato da Josip Belusic [step #09] nel 1888, venne utilizzato inizialmente soltanto per i treni e successivamente adattato alle automobili nel 1896 grazie a  Edward Prew; a partire dal 1910 è obbligatoria la sua presenza in ogni veicolo. Esso è costituito da due componenti [step #03]: il display [step #16], ovvero la parte che vediamo sul cruscotto, ai giorni nostri retroilluminato, e il cablaggio, l'insieme dei cavi che collegano il display al motore. 

Il tachimetro funziona sfruttando l'induzione elettromagnetica [step #05]: si parte dalla velocità angolare delle ruote che, grazie a un campo magnetico, genera una coppia la quale, contrastata con una molla collegata alla lancetta del display, si sposta indicando la velocità istantanea. Col passare degli anni, l'innovazione tecnologica ha coinvolto anche il tachimetro, e non sono mancati modelli più precisi e affidabili, come il Classic Speed [step #17] brevettato dalla Classic Automotive Innovation LLC, che sfrutta invece il segnale GPS per misurare la velocità. Anche le auto col tempo si sono evolute sempre più e, negli ultimi anni, il simbolo del tachimetro è stato utilizzato per indicare il Cruise Control [step #06], sistema elettrico che permette la regolazione automatica della velocità. 

La quasi totalità dei tachimetri è prodotta in acciaio inox [step #08], [step #26] ma non mancano modelli realizzati in plastica, soprattutto vintage [immagine step #02]. A produrre i tachimetri sono le case automobilistiche [step #11], le quali realizzano modelli che ben si adattano al design del veicolo in questione. Esistono anche aziende specializzate nella produzione di orologi che fabbricano tachimetri, La più importante è quella dei fratelli Borletti, famosi per il loro marchio "Veglia-Borletti [step #20]. Per diffondere nuovi modelli le case realizzano clip pubblicitarie [step #13] in cui presentano il veicolo in tutte le sue parti, tachimetro compreso. Se è vero che è parte integrante dell'auto, è tuttavia possibile che si abbia la necessità di sostituirlo: ho indicato una serie di semplici passaggi [step #22] per installare un nuovo modello all'interno della vettura. E' molto importante, in ogni caso, che un tachimetro rispetti il regolamento n. 39 dell'UNECE [step #23], normativa che regola i requisiti e i margini di errore che ogni modello deve avere.

Il tachimetro è, come dicevo, parte integrante e necessaria di ogni auto. Di conseguenza, dato il diffuso interesse di gran parte delle persone per i motori e per la velocità, notevole è la sua presenza anche al di fuori dell'ambito prettamente meccanico. Innanzitutto, possiamo trovare il nostro strumento nel cinema, dal momento che numerose sono state le saghe realizzate sulle corse automobilistiche, prima fra tutte "Fast and Furios",ancora "Cars", ma anche il film d'azione "Speed" [step #12]; inoltre il tachimetro è stato oggetto di studio anche per articoli di giornale [step #10], libri come il "Manuale di metrologia e strumentazione elettronica", addirittura fumetti, ad esempio in "Combat Kelly and the deadly dozen" [step #21] e francobolli, se pur in misura minore [step #18]; infine ne possiamo fare menzione persino nel settore musicale, in quanto troviamo videoclip di canzoni in cui esso compare, come ad esempio Over You di Aron Frazer. Insomma, si tratta di qualcosa di molto più vicino alla nostra quotidianità di quanto sembri. 

Per renderne lo studio più semplice e piacevole ho realizzato un abbecedario [step #19] del tachimetro, grazie al quale è possibile conoscere le informazioni principali sotto forma di semplici definizioni, ho sintetizzato i principali numeri [step #15] che lo caratterizzano, ho indicato un possibile albero tassonomico dello strumento, che illustra la gerarchia della sua classe di appartenenza [step #14] e ho creato una semplice mappa concettuale [step #27] per visualizzare i concetti-chiave di questa "cosa". Tra i vari step ne ho dedicato uno ad altre tre "cose" [step #25] che reputo importanti nella mia vita, rispettivamente passata, presente, futura.

Questo è quanto bisogna conoscere relativamente alla storia del tachimetro, strumento che sembra elementare ma nasconde diverse curiosità. Mi auguro che abbiate trovato interessante quanto riportato e che da questo momento in poi vi relazionerete in maniera diversa e più consapevole al tachimetro. 

Alex d'Alfonso.

martedì 15 dicembre 2020

STEP #26- LA CHIMICA E GLI STRUMENTI SCIENTIFICI

La chimica è la scienza che studia la composizione della materia, e per questo è molto importante per tutti gli oggetti, compreso il tachimetro.

Il materiale utilizzato per produrre tachimetri è l'acciaio, lega ferrosa in cui è presente Carbonio non superiore al 2.06%. Oltre questo limite, la lega assume il nome di ghisa e cambiano la maggior parte delle proprietà.

Un acciaio può essere non legato, se i tenori degli altri elementi in lega non superano i limiti nella UNI EN 10020, o legato, se almeno un elemento supera i limiti indicati dalla normativa. Gli elementi dei quali parlavo in precedenza sono fosforo, idrogeno, ossigeno, azoto, manganese, alluminio, silicio, cromo...

Come già spiegato nello step del materiale, l'acciaio usato per i tachimetri è quello inox, caratterizzato dall'assenza di carbonio e dalla presenza di cromo, che si ossida più facilmente del ferro e per questo tende a non far ossidare l'acciaio.

giovedì 10 dicembre 2020

STEP #25- COSE PERSONALI

Rappresento in questo post i 3 oggetti che rappresentano i 3 momenti della conoscenza (vissuta e materiale):

-MEMENTO (passato)

La mia prima calcolatrice, usata alle scuole medie e nei primi anni di superiori

-UTENSILE (presente)
Da marzo, la mascherina è protagonista delle nostre vite: dobbiamo sempre averla con noi quando usciamo di casa

FETICCIO (futuro)
Questo modellino della Yamaha di Valentino Rossi rappresenta una speranza per il futuro: dopo essermi laureato in ingegneria meccanica, infatti, il mio sogno è quello di diventare ingegnere di pista per un team motociclistico



giovedì 3 dicembre 2020

STEP #24- LE PAROLE NELLA STORIA

 Grazie al sito Books Ngram Viewer possiamo vedere come lo strumento protagonista della nostra analisi è presente nella letteratura storica e possiamo paragonarlo ad altri oggetti o strumenti.

Per esempio, ho confrontato il tachimetro con altri strumenti che misurano la velocità: l'anemometro (misura la velocità del vento) e il tubo di Pitot (che misura la velocità di un Fluido). Il tachimetro compare per la prima volta dopo il 1900, circa 15 anni dopo la sua invenzione, ma da subito inizia a diminuire progressivamente fino ai nostri giorni, tranne per alcuni brevi picchi (1940-1960-2010). 
Discorso diverso per l'anemometro: è molto più antico del tachimetro, e lo troviamo con più frequenza fino al 1980. Poi, con l'invenzione di nuove tecnologie, lo strumento cadde in disuso. 
Non è paragonabile agli altri due invece il tubo di Pitot: è uno strumento molto meno comune e per questo lo si trova con molto meno frequenza della letteratura storica.

STEP #23- LA NORMATIVA

Nel regolamento n.39 della commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite (UNECE) sono presenti disposizioni relative al tachimetro, descritto come "indicatore di velocità". In questa normativa sono regolate non solo la modalità di funzionamento dello strumento, ma anche le varie domande di omologazione e le specifiche sulla sua installazione.

Per esempio, nel paragrafo 5.3 sono descritti i requisiti che un modello deve avere per poter essere installato su un autoveicolo, come la temperatura di riferimento, e le varie prove a cui può essere sottoposto.

Molto interessante, inoltre, è l'allegato 3 della normativa, nel quale vengono riportati i margini di errore che un tachimetro deve avere per essere considerato funzionante. Notiamo come il range in cui la differenza tra la velocità indicata dal tachimetro e la effettiva velocità di avanzamento può cadere varia al variare della tipologia del veicolo (categoria M: veicoli a 4 ruote costruiti per trasporto di persone, categoria N: veicoli a motore costruiti per il trasporto di merci, categoria L: ciclomotori e motoveicoli) 

Fonti: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:42018X1857&from=EN

https://www.carpedia.it/scheda-legale/classificazione-internazionale-dei-veicoli-5879/